- Pubblicata il 25/02/2019
- Autore: Luca segni
- Categoria: Racconti erotici gay
- Pubblicata il 25/02/2019
- Autore: Luca segni
- Categoria: Racconti erotici gay
Le calde notti con Pietro - Barletta Andria Trani Trasgressiva
Il racconto che segue è puro frutto di fantasia… ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale. La gente era ormai andata via tutta e aleggiava uno strano silenzio nella bella villa di Mykonos: quelle mura erano state testimoni di allegria e di danze scatenate ma si apprestavano ad essere spettatrici di altri momenti di estremo piacere, questa volta concentrato nel corpo di sole due persone. Pietro si trovava nella vasca Jacuzzi, collocata alla fine della grande piscina: il dispositivo dell’idromassaggio era già attivo e si godeva la freschezza dell’acqua che danzava attorno al suo corpo splendido. Come il suo mentore poco prima gli aveva ordinato, Pietro indossava solo il suo costume slip nero dentro al quale si nascondeva il pacco generoso che molti avrebbero voluto possedere con le proprie mani. Appoggiato con i gomiti al bordo della vasca, con un mezzo sorriso di compiacimento Pietro ripensava a tutti gli uomini che si avvicinavano a lui e lo desideravano e con soddisfazione pensava che anche questa volta avrebbe fatto impazzire Dean; durante tutta la serata aveva notato la sua eccitazione crescente e sapeva già come il tutto sarebbe finito: del resto erano mesi che il loro rapporto andava avanti. Pietro ricordava il modo apparentemente delicato con cui Dean si era approcciato a lui facendogli intravedere enormi possibilità nella sua casa di moda in cambio di una relazione più… profonda: ma Pietro si era rifiutato alle prime avances, non per un finto moralismo, ma perché sapeva come far crescere la posta in gioco. Pietro sapeva di suscitare soprattutto negli omosessuali “maturi” un desiderio erotico irrefrenabile e così iniziò a fare apposta a partecipare alle feste in cui Dean era presente e a mostrarsi seminudo, mettendosi in mostra in tutta la perfezione del suo corpo. Dean, attratto in modo sempre più morboso non staccava gli occhi da Pietro, desiderandolo sempre di più, finchè finalmente cedette ad ogni tipo di richiesta. Pietro ottenne un ingaggio quadruplicato rispetto a quello iniziale: e Dean, Dean, beh, Dean ricavò notti di sesso gay sfrenato con Pietro, realizzando i sogni di mezzo mondo omosessuale. Dean si rivelò insaziabile, aveva bisogno di scopare con Pietro in continuazione, in ogni modo, ma soprattutto il suo narcisismo lo portava a dover ostentare la sua conquista a tutti. In tutti i festini dell’alta moda portava con sé Pietro, mostrandolo come un trofeo e vedendo gli sguardi invidiosi di tanti gay che ammiravano Pietro da vicino e se ne sentivano attratti a morte, rimpiangendo di non esserci arrivati prima. Anche quella sera tutto era stato studiato in modo da mettere la coppia al centro della folla di amici: Pietro vestito solo con una camicia aperta che lasciava intravedere la perfezione del fisico e un paio di pantaloncini corti; chiaramente doveva costantemente fiancheggiare Dean nei balli della serata, soprattutto, durante la musica, cercare il contatto fisico con lui in modo tale che tutti vedessero il loro rapporto. Al termine della serata, mentre tutti via via se ne andavano, poco prima, Pietro se l’era aspettato quello sguardo colmo di desiderio che lo fissava mentre gli diceva: “Wait for me in the bathtube, Pietro…”e strusciando il palmo della mano sul petto di Pietro continuava “for us the night is still long” leccando lentamente le proprie labbra, come a pregustare un piacere legato alla bocca. Ed ecco che ora, all’improvviso, il silenzio di quella sera viene rotto dalla musica techno, proveniente dalle potenti casse: Dean fa la sua comparsa uscendo dalla porta della casa e incamminandosi verso la piscina, fissando con un ghigno quasi malefico Pietro; ha in mano una bottiglia di champagne, Dom Perignon, il suo preferito per queste occasioni, ma ciò che fa sorridere Pietro è un’altra cosa: Dean si avvicina, ancheggiando vistosamente come una prima donna e, completamente nudo, mostra già una visibile erezione, segno del suo forte desiderio che ha dovuto trattenere tutta la serata. Pietro guardando Dean nudo pensava che, in fondo, per avere più di cinquant’anni, si manteneva veramente bene: il fisico asciutto, anche proporzionato, e soprattutto quella carica sessuale che Pietro conosceva bene e che lo rendeva ancora insaziabile soprattutto verso i giovani modelli che lavoravano nella sua casa di moda. Come se nulla fosse Dean si avvicina alla vasca, estasiato come sempre dalla perfezione del corpo di Pietro: “Are you thirsty, Pietro?”; “Oh, yeah, you know…”, risponde Pietro, quasi sussurrando. “Oh, but I forgot the glasses… I think we must use just our mouthes…”: la voce acuta di Dean tradiva tutta l’eccitazione che in quel momento stava provando… “You know, Pietro, I like to use my mouth…”; sì, a Dean piaceva usare la bocca e in un attimo entra nella vasca dove finalmente può guardare il suo Pietro negli occhi. È lì che iniziano i giochi: Dean versa lo champagne sul viso di Pietro, tenendo la bottiglia piuttosto alta e Pietro cerca di aprire la bocca per berlo, ma Dean scherza versandoglielo il più possibile prima sulla faccia, poi sul collo e su tutto il corpo. Ridendo Pietro urla “Don’t waste the wine…” e Dean, avvicinandosi sussurra all’orecchio di Pietro: “No, I don’t waste the wine… it’s mine… like you, my love”; Dean, appoggiando la bottiglia ormai mezza vuota si avventa sul copro di Pietro leccandolo. Inizia a passare la sua lingua sul collo di Pietro mentre con le mani gli sfiora il viso, quel viso stupendo che gli è piaciuto fin dal primo momento. Poi scende con la lingua e gli lecca le spalle mentre porta le dita della mano destra nella bocca di Pietro: il sapore dello champagne che si mischia a quello della pelle profumata di Pietro è inebriante, ma soprattutto ciò che fa impazzire Dean è il pensiero di avere tra le mani quel corpo perfetto che tutti desiderano. Come al solito è il petto di Pietro a far raggiungere a Dean il massimo del godimento: la lingua passa su quegli addominali perfetti, mentre le mani si soffermano a toccare i pettorali generosi; non c’è un centimetro del corpo di Pietro che può essere tralasciato, tutto deve essere oggetto di godimento e di piacere. Dean potrebbe stare ore a leccare quegli addominali ed ad agguantare con i denti i pettorali di Pietro, succhiandone i capezzoli ma sa che il divertimento è solo all’inizio. Prendendo ancora la bottiglia ne scola il vino rimanente e con la bocca traboccante di champagne si avvicina alla bocca di Pietro: così inizia una profonda limonata al sapore di champagne; subito, il vino entra nella bocca di Pietro ma ciò che conta è che Dean può sentire il piacere della lingua di Pietro nella propria bocca. Mentre continuano a limonare in modo appassionato Dean porta le sue mani dalla testa di Pietro, lungo la sua schiena muscolosa, sentendo la durezza dei suoi dorsali per giungere all’elastico degli slip. E da qui le sue due mani avide, spostandosi sotto la stoffa aderente del costume, affondano sui glutei di Pietro in una potente presa; ecco il massimo del godimento: limonare con Pietro Boselli mentre le mani agguantano in una presa possessiva i suoi glutei, sentendone tutta la durezza e la perfezione. Il culo di Pietro è puro marmo, meravigliosamente sodo e di una rotondià perfetta, plasmato da ore e ore di palestra: Dean non ha mai provato tanta soddisfazione nel palpare a fondo un culo, come ora sta provando. Pietro, del resto, sa come far impazzire il suo amico, contraendo e rilassando i glutei per farli gustare in tutta la loro poderosità e lasciandosi toccare in ogni centimetro, ma soprattutto sussurrando a Dean, sempre più ansimante, frasi molto “sweet”: “Oh, Dean, you’re great…”, alle quale Dean non può che rispondere solo ansimando con qualche espressione “Oh, Pietro, ahh, yeah, you’re mine, you’re mine”. Sotto sotto a Pietro piace esercitare questo fascino verso le persone che ha attorno e soprattutto celare questo fatto dietro una apparente faccia innocente da nerd che sembra non rendersi conto di nulla. La sua capacità seduttiva gli ha permesso lo spalancarsi di numerose porte al suo passaggio; e anche ora non può fare a meno di fare impazzire Dean di piacere perché grazie a lui può continuare la sua sottile opera di successo. E Dean, in effetti, è totalmente in estasi nel poter sentire il corpo di Pietro addosso a sé e poterlo toccare in ogni parte: ricorda la sensazione di follia da cui fu preso la prima volta che lo vide completamente nudo, mentre si faceva la doccia e la smania di poterlo scopare tutto per sè. Ora le sue mani desiderose possono premere contro quel corpo per sentirne tutti i muscoli tesi, centimetro per centimetro e consumare lentamente il proprio desiderio di fare l’amore con Pietro. Mentre i due amanti continuano a limonare, Pietro accarezza la le spalle e la schiena di Dean, e quest’ultimo continua a toccare il corpo del modello finchè, finalmente, sofferma la mano destra sul suo pacco: è facile per Pietro arrivare all’erezione e sa che questo è molto gradito a Dean che contraccambia con un sorriso malizioso: con un gesto rapido, sfila il costume di Pietro e per un attimo ammira il grosso pene di Pietro libero di estendersi con tutta la sua forza; poi lo conduce fuori dalla vasca prendendolo per mano e lo fa stendere sul pavimento. Da lì Dean riprende a toccare il corpo di Pietro con le sue mani mentre inizia a succhiargli l’uccello. In poco tempo la bocca di Dean si riempie del membro di Boselli che si ingrossa sempre di più: le labbra passano rapidamente dal succhiare i testicoli di Pietro all’ingoiare il suo pene sempre più eretto, passando la lingua sul glande liscio e stimolandolo in continuazione. Poi Pietro sembra pronto, e salendo sul suo corpo, Dean gli porta l’uccello, ormai al massimo dell’erezione, vicino al suo orifizio anale, iniziando una leggera penetrazione. In pochi secondi il membro di Pietro entra in Dean, facilitato dalle spinte di Pietro stesso e dall’ancheggiare di Dean che nel frattempo non stacca le mani dal petto muscoloso di Pietro che continua a palpare. La musica techno che esce dalle casse continua a ritmare la scopata formidabile dei due: Dean al top dell’estasi non può contenersi e continua a gemere di piacere intrecciando le sua mani con quelle di Pietro: “Ahhh, ahhh, yeah, yeah, ahh, oh Pietro, ohh…”. Il ritmo con cui Dean ancheggia e si muove stando su Pietro gli permette di sentire al massimo il piacere della penetrazione: poi Pietro si piega leggermente in su per baciare il collo di Dean: così Dean, continuando a godere può prendere tra le mani la testa di Pietro e baciarlo sulla nuca, stringendolo a sé e respirando il buon profumo dei suoi capelli. Dean continua la sua meravigliosa danza assaporando ogni secondo di quel piacere sfrenato a cui si sta abbandonando, mentre sente dentro di sé la virilità del grosso pene di Boselli e aumentato dallo strusciare del suo uccello in erezione contro gli addominali perfetti di Pietro. Poi la soglia del godimento, inevitabilmente, è superata ed esplode l’orgasmo, provocando una abbondantissima fuoriuscita di sperma che inonda il corpo di Pietro fin sulla sua faccia: e in quel momento le urla di Dean raggiungono l’apice dell’acuto; mentre continua l’amplesso Dean, pazzo di piacere, stringe la testa di Pietro contro di sé, per sentire vicino il corpo dell’adorato modello. Poi, poco dopo anche l’uccello di Pietro scoppia riempiendo Dean di sperma all’interno, gemendo di piacere e, fingendo al punto giusto anche il proprio appagamento. Pienamente soddisfatto, Dean, ancora ansimando in modo affannoso, si sdraia su Pietro, baciandolo e toccandolo, continuando a godersi il suo corpo perfetto. “Oh, Pietro, I love you so much, I love so much”, non può che mormorare Dean mentre, con le mani accarezza il fisico bagnato di Pietro. I due rimangono così, abbracciati e nudi a baciarsi per alcuni minuti necessari per la ripresa, e poi è tempo di rientrare: “Good night, Pietro”, con un sorriso, Dean augura a Pietro una buona notte per rientrare nella casa; “Good night, sweet dreams”… augura Pietro e con uno sguardo falsamente accondiscendente, Dean risponde “No, I don’t need to dream… my dreams always come true!... bye”
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